Recensione libro: Aspettami fino all’ultima pagina

Cari booklovers,

cercavo di recente un libro interessante da leggere per il mio kindle, ho passato tante ore a cercarne uno nello store e alla fine mi sono imbattuta in Aspettami fino all’ultima pagina  di Sofia Rhei scrittrice  con un gran gusto letterario e musicale. Il libro costa pochissimo e non è molto sponsorizzato ma posso assicurarvi che ne vale la pena leggerlo.

     Titolo: Aspettami fino all’ultima pagina
     Autore: Sofia Rhei
     Editore: Newton Compton Editore
     Prezzo Kindle: 0,99
     Copertina rigida: 8,50

Trama: Silvia è una donna di quarant’anni molto intelligente, con una carriera interessante e una paura folle dell’amore. Pur non comprendendo il significato unico dell’amore intrattiene una relazione focosa e passionale con Alain. Egli è un uomo sposato che le lascia sensazioni uniche. La donna capisce di dover modificare la sua vita, ma non sa come farlo. Arriva in suo soccorso uno sconosciuto terapista che l’aiuterà con la terapia dei libri. Esatto!

Recensione: Un primo elemento degno di nota: ogni pagina sarà accompagnata da un versetto di Edith Piaf, con soave poesia. Quando ho letto nella trama sofferenza e cura con una terapia dei libri ho messo questo romanzo nel carrello senza pensarci un solo secondo. Partirei proprio con il significato della letteratura in questo libro. Innanzitutto, la nostra protagonista Silvia è una bibliofila in grado di capire diversi libri ma non sembra collegare l’amore della letteratura al significato della vita. Quando le offrono di cercare aiuto in un terapista si rende conto che la cosa potrebbe essere folle e surreale ma, in realtà, i libri salvano la vita. Il personaggio di Silvia a volte non lo capisco, però vorrei condividere con voi la mia opinione su questi tipi di relazione. E’ vero che una relazione con un uomo impegnato, sposato o meno, sia un qualcosa di provvisorio o quasi impossibile da afferrare come relazione duratura ma, come direbbe Jim Carrey:” noi manovriamo la nostra vita non la subiamo” quindi c’è sempre un peso da affidare ad entrambi.

 

Silvia è perfettamente consapevole di quella storia e la usa perché non è pronta ad affrontare relazioni serie. Alain, l’amante, è un uomo molto attraente mi affascina davvero moltissimo. Lo vedo molto umano nelle sue scelte, si nota la sua fragilità nelle situazioni. Poi, diciamocelo, Alain non vi ricorda nessuno? Io ho immaginato Alain con il volto di Delon e non riuscivo quasi a resistergli. A parte gli scherzi, credo che il suo personaggio sia ben delineato nella storia perché funge esattamente da amante bello, dannato e impossibile. In realtà questi due personaggi mi sembrano un po’ i due tipi ideali di Antonioni, mi riferisco a Monica Vitti e Alain Delon perché l’impostazione si concentra molto sull’interiorità e sul senso delle loro esistenze.

 

Il matrimonio di Alain a tratti mi fa pena perché è completamente fallito ma nessuno dei due coniugi riesce a rendersene conto, per non parlare della moglie che a conoscenza della relazione extraconiugale insulta Silvia. Il problema è che spesso le persone dimenticano che i nostri compagni o mariti devono darci qualcosa, non degli sconosciuti. Sarà immorale stare con uomo impegnato? Si, no, non lo so.

 

Non spetta a me giudicare le motivazioni altrui. Sicuramente me la prenderei con mio marito e non con un’altra che non mi deve niente perché quando si arriva al tradimento la relazione si è già interrotta da tempo. Tuttavia, la figura di Alain è la figura dell’eterno bambino incapace di gestire innanzitutto se stesso. Anche Silvia ha qualche problema con le relazioni, me ne rendo conto quando leggo i dialoghi con l’amica Clothilde o come si relaziona agli altri. La letteratura fa davvero tanto? Ricordo alle superiori quando i miei compagni di classe legati maggiormente alle materie scientifiche dicevano:”

Ma a cosa serve la letteratura? La letteratura serve ad incitare la fantasia, a sviluppare un senso critico verso se stesso e verso gli altri. Io, come Silvia, trovo la letteratura terapeutica perché ce n’è per tutti i gusti: solitari, felici, depressi, innamorati, delusi. La letteratura accontenta tutti, vive nei secoli ed invincibile. Essa è accessibile perché ciò che vi regala un libro non sarà mai una valuta corretta come il dollaro o in euro. Un libro ha un valore inestimabile. Credo che in un museo dovrebbero esporre innanzitutto i libri.

“In rare occasioni succede che, terminando di leggere un libro, avvertiamo di essere stati condotti verso un punto a cui avevamo bisogno di arrivare. E succede solo quando le pagine sono state poco più che un pretesto per trovare questo luogo luminoso dentro noi stessi.”
E’ esattamente così con i libri noi abbiamo la possibilità di immergerci in luoghi sconosciuti e di acquisirne i luoghi, le culture i costumi tutto stando in un posto e in altri mille contemporaneamente. Tutto ciò mi affascina moltissimo non potrei mai abbandonare i miei libri.
“Quindi l’isola dell’ultima pagina non è nelle storie… ma nel mondo in cui ciascuno di noi legge la storia per interpretare se stesso?”

VOTO: 8/10

Alla fine del libro scoprirete l’identità del terapista. Mi piacerebbe moltissimo poter parlare con Eugenio Montale ma resterà nei miei sogni.
Buona lettura,
Alessandra.

Il mio blog partecipa all’affiliazione con Amazon, contribuendo e acquistando dal mio link il libro
Potrò recensire e portare sempre più contenuti sul mio blog.
Grazie.

 

Informazioni sull'autrice

Classe 1994, da sempre innamorata della conoscenza e della letteratura. Sono appassionata di studi sociologici e della pallacanestro americana.

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