Amatissima e l’origine degli altri di Toni Morrison

 

Chloe Anthony Morrison è una delle più prolifiche scrittici statunitensi afro-americane. Conosciuta come Toni dal grande pubblico letterario, e insignita del Premio Pulitzer negli anni ’90, riesce a far riflettere attorno ad interrogativi apparentemente lontani da noi, ma alquanto vicini per le modalità cui si prestano nelle azioni. Ho letto nel 2018 L’ origine degli altri , volevo parlane qui sul blog ma ho aspettato di leggere Amatissima suo celebre romanzo e uno dei più significativi del genere.

Amatissima presenta e descrive la faticosa vita di alcuni schiavi vissuti nella seconda metà dell’ottocento negli Stati Uniti, seguiti pedissequamente da tutte le fasi dello schiavismo americano. La protagonista, Sethe, è una donna molto coraggiosa, laboriosa, con un lato umano molto sensibile ma allo stesso tempo determinata e controllata. Sua figlia Denver segue le orme della madre e la guarda con occhio di ammirazione e apprensione. Nella prima parte della storia comparirà anche un personaggio maschile particolare di nome Paul D.

Egli appare determinato nel restare domiciliato presso le due donne autonome e sembra essere molto interessato a Sethe, ma credo che la figura di Paul D sia più una ricostruzione di una virilità nera maschile che viene narrata spesso nei romanzi sulla schiavitù. Oltre al patriarcato di cui abbiamo memoria e conoscenza, la figura del marito nero è percepita sempre come autoritaria e mai autorevole, predominante e spesso violenta. Una similitudine che ho potuto verificare leggendo anche il saggio finale su questo libro, descritta e illuminata da Alessandro Portelli. Anche Portelli riconosce una debolezza della figura maschile più guardinga che protagonista della narrazione. Avrete modo di concordare o dissentire durante la lettura; esistono poi altri scenari a far da contorno nella storia, sicuramente la debolezza di Sethe e il rapporto con la maternità permettono di aggiungere agli scenari delle violenze alcune difformità nei sentimenti. Ho notato che Sethe non riesce a sentire suo il sentimento d’amore che nutre per Denver e Paul D, sia la sessualità che la maternità le risultano ingombranti.

Un giorno i tre che ormai co-abitano sotto lo stesso tetto, fanno la conoscenza di una donna priva di nome estremamente enigmatica, controversa e direi certamente magnetica. Non possiede nome, semplicemente un appellativo: amatissima. Mentre Paul D è scoraggiato dalla presenza della donna, Denver la teme e Sethe se ne innamora in un modo molto particolare. L’affetto che inizierà a provare per Amatissima diventerà molto particolare e parte di un’identità. Nessuno conosce la figura della donna, tutti speculano sul suo passato e sulle sue intenzioni. Ma tra Sethe e Amatissima nasceranno delle similitudini tali da legarle all’infinito.

Mentre leggevo amatissima e non posso dire altro per non fare spoiler, mi sono resa conto dell’importanza e della difficoltà che la Morrison ha adoperato nella costruzione di Amatissima. Ella non è solo una donna nera, in fuga, bisognosa e desiderosa d’amore. Necessita di comprensione, di memoria di essere collocata ad una storia che non è solo la storia dei pochi ma di molti neri. Una fuggiasca in sofferenza, ma un personaggio nero forte e neutrale, lottato, violato.

Ne L’origine degli altri, invece, la questione rimarcava la sensibilità della narrazione. Ciò che sappiamo è  narrato da qualcuno, ciò che non sappiamo e che esiste già è narrato dalla storia. Chi scrive la storia può essere decisivo. Spesso, credo anche nelle religioni e cito Singer in questo caso, chi sa adopera un meccanismo di sapere che riduci gli altri a funzione di ascoltatori. L’uditore è colui che possiede gli strumenti, ma le verità che funzionano come narrazione diventano delle credenze ben radicate. Ha funzionato così con la storia che i neri sono inferiori agli altri e Toni Morrison illustra e descrive come gli autori nella letteratura siano stati protagonisti di discriminazioni, anche inconsapevoli, per poter dare un’impronta molto spesso sbagliata sulle vite degli afro-americani. La scrittrice attraverso dei documenti storici e letterari descrive le dinamiche delle migrazioni, della schiavitù e i concetti di razza.

Non sono temi facili o molto intellegibili, ma doverosi. Spero che iniziate a leggere qualcosa della Morrison perché merita tantissimo. Ho scoperto i suoi libri durante uno studio che stavo conducendo, spero vivamente di aver parlato al meglio della sua importanza.

Un caro saluto

Alessandra.

 

Informazioni sull'autrice

Classe 1994, da sempre innamorata della conoscenza e della letteratura. Sono appassionata di studi sociologici e della pallacanestro americana.

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