Nel mese di giugno, la produzione cinematografica originale Netflix ha pubblicato un nuovo film sci-fi intitolato:”I am mother”. Il trailer ha suscitato in me una forte curiosità così ho deciso di guardarlo ieri sera e di parlarvene qui sul blog.
- Titolo: I am mother
- Attrici: Hilary Swank(Mother), Clara Rugaard(Daughter)
- Prima data di uscita: 20 giugno 2019 (Russia)
- Regista: Grant Sputore
- Sceneggiatura: Michael Lloyd Green
- Distribuito da: StudioCanal, Netflix
- Produttori: Kelvin Munro, Timothy White
In uno scenario in cui non esiste più nulla, sulla terra, se non un laboratorio altamente scientifico e governato da un’entità tecnologica di nome Mother, gli umani hanno cessato di esistere, permettendo al laboratorio di assumere il ruolo di “ri-popolatore” della civiltà. Mother avvia, attraverso degli uteri in vitro, la generazione di soggetti maschi o femmina. Tra questi troviamo Daughter che assume il ruolo di prima figlia della stirpe. La vita nel laboratorio è apparentemente tranquilla, la ragazza svolge delle attività di apprendimento e sviluppa uno straordinario rapporto con Mother.
In un secondo momento, Daughter inizia ad interrogarsi sull’esterno e sull’inesistenza degli umani. Quando ritrova alla porta del laboratorio una donna esterna, le sue convinzioni iniziano a vacillare. La giovane non solo scopre degli inconfessabili segreti, ma inizia a dubitare del suo mondo. La donna rappresenta l’unico contatto con il mondo esterno e si presenterà in laboratorio con delle ferite particolari.
Le attrici hanno svolto un lavoro notevole nell’interpretazione dei personaggi, meravigliosa come sempre Hilary Swank che ha saputo aggiungere alla narrazione la giusta dose di ansia. Ho apprezzato molto la fotografia e la scenografia, compresa la forte pressione emotiva.
L’inesistenza del mondo umano non è avvenuta attraverso una catastrofe e il laboratorio non è stato creato per permettere all’umanità di rinascere, ma per creare degli esseri superiori. Mother ha avuto un ruolo cruciale in questo; si scopre, infatti, che Daughter non è stato il primo esperimento e che la donna accudita dall’esterno, in realtà martoriata come gli altri.
Epilogo e Conclusioni
L’epilogo della storia non è predefinito. Permette allo spettatore di interpretare, in base a ciò che egli ha acquisito durante la narrazione, un’ipotesi o una reale soluzione al problema iniziale. Un contenuto, secondo me, molto geniale considerando che solitamente i film fantascientifici del momento vanno a parare tutti dalla stessa parte senza aggiungere nulla a ciò che sappiamo già. Non si tratta più di qualificare le azioni dei protagonisti, ma di seguire la scelta di Daughter che coglierà di sorpresa chi sta guardando il film.
E’ impossibile non introdurre un discorso sull’etica, oppure provare a ribattere sulle questioni che vengono trattate costantemente all’interno della narrazione. Ma per convincere qualcuno a godersi un buon sci-fi, certamente è necessario inserire varie caratteristiche. Ritengo che in I am mother ci sia molto più di questo: ansia, paura, suspense, tensione fino alla fine.
Voto: 4/5