canta spirito canta-
La trilogia di Bois Sauvage è giunta alla pubblicazione del secondo libro che stavo attendendo ormai con ansia.
Titolo: Canta, spirito, canta
- Autrice: Jesmyn Ward
- Editore: NNE
- Prezzo: 18 euro
SINOSSI:Jojo ha tredici anni, e cerca di capire cosa vuol dire diventare un uomo. Vive con la madre Leonie, la sorellina Kayla e il nonno Pop, che si prende cura di loro e della nonna Mam, in fin di vita. Leonie è una presenza incostante nella vita della sua famiglia. È una donna in perenne conflitto con gli altri e con se stessa, vorrebbe essere una madre migliore ma non riesce a mettere i figli al di sopra dei suoi bisogni. Quando Michael, il padre di Jojo e Kayla, esce di prigione, Leonie parte con i figli per andarlo a prendere. E così Jojo deve staccarsi dai nonni, dalla loro presenza sicura e dai loro racconti, che parlano di una natura animata di spiriti e di un passato di sangue. E mentre Mam si spegne, gli spiriti attendono, aggrappati alla promessa di una pace che solo la famiglia riunita può dare. Dopo “Salvare le ossa”, Jesmyn Ward torna nel suo Mississippi, una terra in cui il legame con le origini, i vincoli di sangue e la natura sono fatti di amore e violenza, colpa e speranza, umanità e riscatto.
Canta, spirito, canta non è solo un suggestivo titolo per un libro crudo e potente nella narrazione, ma la continuazione di una trilogia straordinaria che ho iniziato ad amare. Ho conosciuto l’anno scorso la scrittura di Ward e recensito il primo capitolo: salvare le ossa.
Quest’anno la scrittrice è ritornata con un nuovo capitolo, per nulla legato ai personaggi del primo libro. La storia è scritta seguendo una trama narrata da tre personaggi: Jojo, Leonie e Richie che vivono e si muovono a Bois Sauvage nel Mississippi. Un luogo certamente suggestivo, considerata la complessità emotiva affrontata dalla scrittrice nel narrare della sua terra natia. I protagonisti sono afro-americani e vivono una condizione molte cara al Sud degli USA.
I protagonisti
Jojo è un ragazzino di tredici anni che vive con sua madre, insieme alla sorellina, ma è il nonno Pop ad occuparsi realmente di tutti loro con consigli e con la sua saggia presenza. Leonie, invece, è una ragazza che fa i conti con un rapporto travagliato legato alla figura materna. Inoltre, Ward descrive le dinamiche della maternità nelle condizioni precarie del Sud con estrema intelligenza e profonda crudeltà. Il secondo capitolo della trilogia, come il primo, sembra non essere indicato ai lettori estremamente sensibili eppure crea un fascino mistico con la realtà delle sofferenze.
Un altro aspetto, simbolico e tedioso, che ritorna lungo la narrazione è il rapporto con la morte. Uno dei protagonisti: Richie, ha perso la vita molti anni fa e racconta le vicende della sua vita. Lo stesso ritorna anche con Gideon, un personaggio ricorrente di cui i protagonisti conservano gelosamente le memorie e i ricordi. Lo stile di Jesmyn Ward è davvero molto apprezzabile e singolare, considerata una delle migliori penne statunitensi della contemporaneità. Riesco davvero a cogliere diversi messaggi, interessanti e importanti.
Non resta che aspettare il terzo volume!
Voto: