Studiare la sociologia è un’immensa fortuna, oltre che una responsabilità costante. Essa permette di indagare, indugiare in ambienti poco familiari che necessitano di essere scoperti e ammirati per la straordinaria bellezza che portano con sé. Un’altra enorme fortuna è avere la possibilità di studiare anche campi inesplorati, talmente radicati e inestricabili da sembrare troppo assottigliati per l’occhio umano.
Titolo: Fabbriche Galleggianti
Autore: Devi Sacchetto
Editore: Jaka Book
Prezzo: 12,50
L’analisi del ricercatore e sociologo Devi Sacchetto, in Fabbriche galleggianti, ha sancito un profondo amore di ricerca per i contesti socio-culturali dell’ambiente marittimo. Fino a qualche tempo fa non avrei neppure considerato l’idea di poter collegare mare e società. Si esprimono diversi sociologi in merito: come può il mare essere considerato sociologicamente se siamo abituati a vedere una società di “terra”? Eppure, bastano pochi attimi per far sobbalzare; il mare anela tanti fenomeni in costante crescita come la globalizzazione, la produzione just in time, contratti di lavoro, diritti e salari al minimo storico.
Comporta una riflessione sugli aspetti giuridici, sulle giurisdizioni tra gli Stati più disparati e le testimonianze di chi il mare lo vive quotidianamente. Apre un dibattito sulle fratture famigliari, sulle solitudini contemporanee. L’analisi del sociologo fa riferimento ai primi dieci anni del duemila, a distanza di più di dieci anni il mondo delle piattaforme che si muove per mare è cresciuto. Pertanto, conoscere come i movimenti globali non solo muovono le merci, ma anche il mercato del lavoro e soprattutto le persone permette di analizzare in profondità una società mutevole e non più Earth-based.
