Mastro Zacharius e il potere del tempo

Quest’anno mi sono concentrata molto su Jules Verne un autore che, una volta apprezzato, non si finisce più di consultarlo soprattutto in giornate particolarmente apatiche. Il testo di cui vorrei parlarvi oggi s’intitola Mastro Zacharius ed è possibile trovare l’edizione che ho letto io su IBS

 

Titolo: Mastro Zacharius

Autore: Jules Verne

Editore: Passigli

Trama: A Ginevra, nel medioevo, l’orologiaio più famoso della città, il vecchio mastro Zacharius, è convinto di esser riuscito a padroneggiare il tempo, avendo racchiuso una parte della propria anima in ogni pezzo da lui fabbricato. Ma un giorno gli orologi si fermano all’improvviso l’uno dopo l’altro e per Zacharius è la fine del suo orgoglioso sogno di dominio, a meno che non riesca a trovare l’unico orologio che ancora funziona. Seguito dalla figlia Gérande e dall’apprendista Aubert, il vecchio impazzito percorre dunque le solitudini alpine fino al castello di Andernatt, dove alla fine il tempo gli si mostrerà nei panni di un vecchietto grottesco e malefico…

Mastro Zacharius è un uomo che ha sempre speso parte del suo tempo nel creare orologi puntuali e in grado di rasentare una precisione quasi sovrumana. E’ conosciuto a Ginevra e in tutto il mondo. Vive con la sua amata figlia e una domestica che lo stima molto, come gli abitanti della sua città. Per il Mastro l’ora non è soltanto un resoconto puntuale di una giornata ma è una forma di vita. E’ impossibile non determinare la vita attraverso l’ora. In tal senso, la lettura di un orario qualsiasi organizza la vita, ad esempio quella sociale e scandisce tempi e modalità.

Ad un certo punto e in una settimana qualsiasi i clienti iniziano a lamentare la scarsa puntualità degli orologi e dei difetti che prima non si erano mai verificati. Essendo un uomo fortemente di fede, Zacharius  collega la vicenda a qualcosa di sovrumano e di carattere mistico. Com’è possibile che tutti gli orologi ad un certo punto iniziano a diventare manchevoli e non svolgono più le funzioni desiderate? Secondo l’artigiano è avvenuto qualcosa all’anima o l’ora della morte è vicina.

La correlazione di questo libro e che Verne cerca di analizzare in Mastro Zacharius potrebbe sembrare fantascientifica o un racconto fantastico eppure il tempo è qualcosa di sfuggente, ma allo stesso tempo determinante. Per chi è in grado di resettarlo, fissarlo, farlo ripartire un accadimento simile porta a conclusioni scellerate e di clamore. Trovo questo brevissimo racconto utile per poter capire come siamo collegati alle cose che facciamo e come chi si ferma a osservare il tempo, riesca a intuirne un’aura di mostruosità. Se pensiamo alle nostre vite, non esiste giornata o appuntamento che non sia scandita dal tempo.

Voto: 5/5

 

Informazioni sull'autrice

Classe 1994, da sempre innamorata della conoscenza e della letteratura. Sono appassionata di studi sociologici e della pallacanestro americana.

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