Il 2020 è stato per me un anno di svolta in termini di letture. Sono finalmente riuscita a leggere molto di più, ciò non è dovuto ai vari lockdown tremendi che ci hanno visti protagonisti solo nelle nostre case ma ad una lista intrigante che mi ha permesso di leggere davvero tanto. Non esiste un quantità di libri da leggere, ma devo dire di essere rimasta soddisfatta e di sentirmi più propensa all’avvicinarmi a generi diversi. Ho letto qualche libro fantasy in più, qualche romanzo d’intrattenimento e ovviamente classici e saggi. Auguro a tutte e tutti un sereno 2021, in attesa di tanti sogni e tante belle letture…
- Il Conte di Montecristo: Un libro che ho corteggiato per anni ma, spaventata dalla mole di pagine, tendevo sempre ad accantonarlo. Eppure, dopo averlo letto, sarà difficile non includerlo nei libri più belli mai letti in tutta la mia vita. E’ la storia di un uomo ingannato da protagonisti loschi e truffaldini, di un marinaio innamorato della vita, che crede nel bello e nella sincerità. Verrà imprigionato senza motivo di un crimine politico che non ha mai commesso. Ma non è solo la bellezza della storia a stupire, quanto il comportamento e le vicende che ne seguiranno. Edmond Dantes è un compagno di vita.
Link alla recensione: Il Conte di Montecristo
2. Guerra e Pace di Tolstoj: L’affresco più bello dell’ottocento del grande Lev Tolstoj. Personaggi straordinariamente belli due grandi famiglie benestanti. Il Principe Andrej, Natasa, Pierre come dimenticarli? Un saggio storico nel romanzo, una visione completamente genuina della storia. Credo che chiunque debba leggerlo almeno una volta nella vita.
3.La via del guerriero: Il Bushido è un’arte antica giapponese, il codice del samurai. Un insieme di credo molto ben radicati che ho potuto sentire vicini ad alcune mie forme spirituali. Quest’anno mi sono avvicinata molto all’oriente e non potevo non inserire nelle mie letture migliori un libro che ho praticamente sottolineato tutto.
4. Dio di Illusioni di Donna Tartt: Purtroppo sono poche le donne che riescono ad emergere completamente nel mondo dell’editoria e sono sempre meno le storie scritte da donne che conosciamo. Donna Tartt è una penna straordinaria, avrei voluto conoscerla prima. Ho letto sia Il Cardellino che Dio di Illusioni, ma è stato quest’ultimo a sorprendermi. La storia dell’esteta Julian e la trasgressione d’animo dei suoi ragazzi hanno aperto uno squarcio ben visibile.
5. Furore John Steinbeck, la letteratura americana. Per quanto io cerchi nuovi stimoli e nuovi generi letterari, per me l’America è sempre casa. I Joad sono una famiglia molto importante per comprendere la complessa dinamica dello hobo negli Stati Uniti d’America. Il vagabondare verso il raccolta, non avendo la proprietà è un aspetto complesso se si pensa che quando l’autore scrive, negli anni trenta, sono sorte le metropoli.
6.La peste di Albert Camus: Quando ho letto questo libro, agli inizi di gennaio, il coronavirus non era ancora nulla. Le dinamiche descritte nella piccola isola di Orano, non fanno che farci comprendere come ogni tipo di pandemia porti sempre allo stesso risultato. L’importante è rimanere umani.
7. Amleto di William Shakespeare: Qui passo, non credo di essere proprio in grado di esprimere con intelligenza un commento sensato per un capolavoro così grande e maestoso. Ma fidatevi della sottoscritta: va letto.
8. Flatlandia: Un simpatico resoconto di una società che si esprime attraverso le forme e in realtà ci parla di caste, classi, assoggettati, persone con importanze diverse secondo la società. Un trattato per molti versi, sociologico.
9. Invisibili: di Invisibili ho parlato ampiamente qui
10. Classificare, separare, escludere di Aime: Anche in questo caso è presente una recensione approfondita qui