L’ultima estate è il nuovo romanzo di poche pagine pubblicato da Guanda Editore di André Aciman. Un’attesa febbricitante che si è conclusa al meglio pochi giorni fa, quando abbiamo avuto la fortuna di leggerlo.
Titolo: L’ultima estate
Autore: André Aciman
Editore: Guanda
Pagine: 80
prezzo: 15 euro
e-book: 9,99 euro
Sinossi: Sud Italia, un’estate sulla Costiera amalfitana. A causa di un guasto alla loro imbarcazione, un gruppo di giovani americani si ritrova a soggiornare in un hotel frequentato da attempati turisti poco inclini al divertimento. Lì conoscono Raúl, personaggio riservato e imperscrutabile, sempre seduto in disparte con il suo taccuino. Finché un giorno si avvicina al loro tavolo: accortosi che Mark soffre visibilmente a una spalla, gli posa una mano sul punto dolorante, alleviandone il fastidio. Non contento, procede rivelando dettagli personali, anzi intimi, su tutti i presenti, informazioni che nessuno avrebbe mai potuto conoscere… Per vincere la diffidenza dei giovani, spiazzati dalle sue scomode verità, decanta loro le meraviglie della zona: una zona che frequenta d’estate fin da quando era bambino, piena di risonanze legate al mondo della mitologia, come i Lugentes Campi, i campi del pianto, dove gli amanti infelici errano ricordando le loro pene d’amore.
Tralascio l’introduzione iniziale ai personaggi, perché credo che la sinossi inquadri bene tutti i protagonisti. Mi soffermerò invece sulla storia di per sé, sulle mie sensazioni. All’inizio del romanzo ho avuto un po’ di difficoltà a inquadrare lo scenario e ho trovato che Raul fosse un personaggio misterioso, quanto piatto. Ma è solo un’impressione di partenza, perché dopo una ventina di pagine il rapporto che si struttura tra Margot e Raul diventa l’essenza stessa della storia.
L’autore mi piace perché non ha mai una definizione certa d’amore, sfida il tempo e la solitudine. Credo siano queste le due parole chiavi. Aciman scrive delle storie intense, brevi e sviluppate in pochi atti, ma in grado di farci afferrare con esattezza le emozioni significative che riguardano le nostre sensazioni. Il personaggio misterioso di Raul è in realtà un uomo innamorato, solo, incapace di descrivere a parole semplici ciò che gli è capitato. In questa storia, l’autore aggiunge anche le coincidenze o la magia. Una sorta di eventi di sliding doors capaci di ribaltare tutto e di trovare il fascino nel mistero. Margot e Raul non aspettano nulla dalla vita, non credono in un amore integrale, ma basta una parzialità a far capire perché alcune cose accadono e il significato che assumono.
La costiera amalfitana, luogo del romanzo, è esattamente questo. Un miscuglio di profumi, di vita semplice che si ripete. Di incontri culturali, di eventi e persone fugaci. Sono certa che non deluderà nessuno, nonostante si tratti di un romanzo molto più breve rispetto a Chiamami col tuo nome. Avrei indugiato un po’ di più sul finale però tutto sommato si riesce a capire tutto il vissuto dei due protagonisti anche in poche battute. Aciman, in questo, è un maestro.
Voto: 3.5
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