Quest’anno è stato rilasciato anche il film Scooby-Doo! Alla corte di Re Artù. All’unanimità è stato scelto come recensione per Libri da Scoprire, sull’account Instagram. Sono davvero felice di parlarne perché mi è piaciuto tanto e ho riso parecchio. Mi sono ricordata quanto lo amassi da bambina e come i miei gusti non siano mutati del tempo. Mettetevi comodi, lasciate le luce accese per scongiurare il pericolo, siate pronti per il mistero! E’ disponibile su Amazon Prime per acquisto o noleggio.
Nome: Scooby-Doo! Alla corte di Re Artù
Regia: Maxwell Atoms, Christina Sotta e Mel Zwyer
Uscita: 2021
Genere: Animazione
Scooby-Doo! Alla corte di Re Artù
Shaggy, Scooby, Velma,Fred e Daphne si trovano su un aereo e smascherano un finto mostro che impedisce a una compagnia aerea di vendere i biglietti. Come ricompensa, il proprietario offre loro un biglietto di sola andata per l’Inghilterra. Qui subentra la prima parte apprezzabile dell’animazione, la squadra dei misteri incontra personaggi famosi in uno stile di regia molto carino che mantiene la caratterizzazione degli anni sessanta, aggiungendo un pizzico di modernità. Decidono di avventurarsi verso Camelot per scoprire la leggenda di Re Artù, perché Shaggy è in possesso di un qualcosa di importante che lo lega al leggendario personaggio.
Il gruppo si imbatte in una cittadina storica malandata, in cui incontrano il sindaco, la sua assistente e le strade vuote con dei banchetti adibiti per una celebrazione. Velma, come al solito, inizia ad avere dei sospetti che cerca di razionalizzare chiedendo al gruppo di dirigersi in un luogo dove apprendere la famosa leggenda attraverso racconti scritti o storiografie. Per una serie di peripezie, che non svelo, si trovano catapultati nel regno di Re Artù e qui inizia il vero mistero. Ho trovato questo adattamento molto simpatico, sulle corde dei personaggi e meno deludente di alcuni episodi moderni usciti negli ultimi tempi.
Ci sono delle storie interessanti che si intrecciano, personaggi mitici e conosciuti. L’animazione dura all’incirca una settantina di minuti, non annoia mai e non ci sono buchi di trama come spesso accade. Questa volta l’epilogo è del tutto inaspettato, la regia ha seminato indizi lasciati al caso nella prima parte che poi servono a svelare un arcano molto più grande.