Guerra e pace è uno di quei romanzi nel romanzo. Intreccia le trame dei personaggi, ambientazioni storiche fedeli e il pensiero di un autore complesso quanto indispensabile da conoscere come Lev Tolstoj. Non può esistere una recensione, piuttosto bisogna individuare dei punti per tessere una trama di senso più ampia che convinca chiunque ami i libri ad immergersi nella bellezza più totale che la letteratura offre.
Titolo: Guerra e Pace
Autore: Lev Tolstoj
Editore: Garzanti
Prezzo: 13,60 euro
Sinossi: Sette anni occorsero a Tolstoj (dal 1863 al 1869) per comporre uno dei capolavori della letteratura ottocentesca. L’ossatura del romanzo, sullo sfondo delle guerre napoleoniche – dal 1805 alla travolgente insurrezione di tutto il popolo russo nel 1812 – è data dalle vicende di due grandi famiglie dell’alta nobiltà, i Rostov e i Bolkonskij, depositari dei valori autentici e genuini, intrecciate a quelle dei corrotti e dissoluti Kuragin. Spiccano, nella moltitudine di personaggi, le figure di Natasa, fanciulla e poi donna di straordinaria purezza e d’indole forte e impetuosa; del principe Andrei, che porta il suo orgoglio nella guerra, nella prigionia e nell’infelice amore per Natasa; dell’enigmatico e complesso Pierre Bezuchov, capace di autentica adesione al «dolore del mondo».
Fra le pagine di Guerra e Pace
Recensisco Guerra e Pace a un anno di distanza dalla mia lettura. L’anno scorso mi sono rifiutata di scrivere al riguardo, ho semplicemente riempito qualche foglio degli appunti perché sono rimasta colpita dalla grande bellezza di questo romanzo. Quest’anno, paragonandolo praticamente ad ogni mia lettura, “ma non è bello come Guerra e Pace” mi sono convinta a parlarne come una amica che s’incontra in qualche luogo di conversazione. La mia è una recensione abbastanza spaziosa e non totale. Credo sia impossibile pretendere il contrario se non si è qualcuno di importante. Dai salotti di Anna Pavlovna incontriamo le due famiglie più benestanti e di spessore del romanzo russo: I Rostov e i Bolkonskij.
“Il salotto di Anna Pavlovna incominciava a poco a poco a riempirsi. Giungeva la più alta nobiltà di Pietroburgo: persone diversissime per età e per carattere, ma accompagnate dall’appartenenza alla stessa classe sociale”
Il titolo potrebbe trarre in inganno: non si tratta di un romanzo classico in cui il motore centrale della narrazione è la battaglia o la guerra, anche se Tolstoj si documenta con profondità e accuratezza in un periodo in cui le guerre napoleoniche e la condizione della Russia è ben chiara. Tutt’altro, all’interno di Guerra e Pace c’è soprattutto il distacco con la guerra, un insieme di avvenimenti storici elaborati in un quadro più ampio umano e personale. Il romanzo non snocciola la vita sul campo, c’è di più, i fatti delle famiglie citate in precedenza una nobiltà quasi sgretolata, amore, amicizia, lo sfarzo come la fame nelle campagne. Consegue una critica accesa a questo tipo di vita, non solo aristocratico, anche da ufficiale o da qualsiasi persona si elevi rispetto a tutti gli altri. Insomma, non lo si può raccontare come un romanzo che parla di storia c’è di più!
I personaggi
In Guerra e Pace incontriamo i personaggi di guerra e dell’aristocrazia. Ognuno di noi si focalizza su qualcuno di loro e cerca di conoscerlo meglio attraverso le righe. Pierre che è estraneo a molte dinamiche, si ritrova imparentato con qualcuno di importante, è forse uno di quelli che fa più tenerezza. Sarò banale, eppure il principe Andrej ha suscitato in me profonda ammirazione. Fra l’altro è uno dei personaggi che riesce a prolungare lo sguardo sia nella guerra che nell’aristocrazia. Rimane abbastanza in punta di piedi, se non fosse presente una relazione bellissima ed empatica con Nataša. Una relazione che non è l’amore vero e proprio, piuttosto una visione onirica. Non è l’amore bello e sereno che tutti sognerebbero di trovare in un romanzo, forse è molto diverso…Tolstoj permette a Pierre di uscire “vincitore” dal romanzo, tuttavia è Andrej colui che permette di comprendere tante situazioni o filosofie. Il principe Andrej è un uomo di guerra e politiche, forse anche di ideologie, però è quel personaggio criticabile che spiega bene i vari contesti in cui è inserito.
Una trama breve
E’ da folli parlare di trama breve in un romanzo venduto, spesso, a due volumi? Non possiamo giudicare un romanzo come Guerra e Pace seguendo le pagine o la corposità. L’opinione più diffusa è che la morale del romanzo è complessa, imprecisa o addirittura cerca di fungere da denuncia. Nulla di più inesatto, secondo la mia esperienza di lettura. I personaggi condannano alcune azioni, anche alcune relazioni come quelle della vita reale perdono l’efficacia necessaria, ma ciò che fa di questo romanzo un classico è la capacità di parlare a più linguaggi senza usare metafore condite o create come l’artificio per far funzionare una trama. Se volessimo parlare di sofferenze, solitudine o amore forse è Pierre quello che potrebbe raccontare qualcosa in più. Tutte queste micro-trame o cambi di scena, giungono alla vera questione: perché leggere Guerra e Pace? La risposta dovreste cercarla nella vostra esperienza di lettura.