Dune diretto da Denis Villeneuve, basato sull’omonima serie di romanzi scritti dall’autore di fantascienza Frank Herbert, è stato uno dei film più attesi nelle sale cinematografiche. Il film ha slittato di mesi per l’emergenza sanitaria, ma fin dai primi giorni al cinema ha ottenuto buoni incassi mondiali. E’ attesa la seconda parte nei prossimi anni. Per onore della cronaca, la prima parte del film copre solo la prima parte del romanzo.
Recensione “Dune” di Denis Villeneuve
Il cast
Dune è stato sempre un romanzo abbastanza di nicchia, i fan e i lettori accaniti hanno desiderato guardare serie tv, approfondimenti, script provenienti da un autore universalmente apprezzato come Frank Herbert. Dopo il flop del 1984 di un film diretto da David Lynch, Villeneuve ha voluto onorare uno scrittore da lui molto apprezzato con la prima parte del romanzo. Un’interpretazione, come dichiara nelle interviste, non sempre fedelissima al romanzo ma che funziona. La scelta del cast è azzeccata: Timothée Chalamet nei panni di Paul Atreides, Zendaya (Chani), Lady Jessica (Rebecca Ferguson), Il Duca di Leto (Oscar Isaac), Jason Momoa (Duncan), Batista è il nipote degli Harkonnen, Javier Bardem, Josh Broslin ed altri nomi rimarcabili con una durata di 155 minuti.
Dal libro al romanzo di Dune
Denis Villeneuve ha reso chiara la volontà di completare un ciclo cinematografico, ma con qualche differenza d’autore. Anche nel lungometraggio di Dune attuale gli Atreides, originari del prolifico pianeta di Caladan, approdano su Arrakis un mondo in cui per sopravvivere c’è bisogno che la spezia e la Gilda funzionino alla perfezione. L’acqua si risparmia, non vi è presenza di una vegetazione folta, il clima è desertico. Il Duca di Leto, come nel romanzo, dovrebbe sistemare le diatribe tra le casate e governare su un pianeta difficile, con complotti in agguato. I precedenti possessori del pianeta, della casata Harkonnen, tramano vendetta. Paul, suo figlio, concepito con l’unione della Bene Gesserit Lady Jessica è entusiasta di approdare sul nuovo pianeta ma suo padre lo mette sull’attenti, rendendolo partecipe di una difensiva per un eventuale scontro con gli Harkonnen. Nel romanzo il ruolo di Lady Jessica è acuto, un’ombra alle spalle di Paul che lo seguirà in tutto il tragitto. I tagli apportati nel lungometraggio di Villeneuve, la rendono quasi ai margini e non spiegano bene la figura anche nei riguardi del Duca di Leto. Alcune scene rendono possibile un nuovo approccio comprensivo dell’ecologia di Dune, ma mai fino in fondo. Non si tratta di tempo, è una scelta registica. Liet Kynes, nel romanzo personaggio maschile, è una donna che persegue degli obiettivi chiari seppure nella prima parte di Villeneuve non dimostra la potenza della storia reale.
La critica
Il Dune di Villeneuve è un film apprezzato dalla critica che superato di gran lunga le esperienze registiche dei predecessori. Ma si può fare di più, spiegare la spezia, l’importanza della Gilda e puntare sui personaggi, oltre a Paul, che hanno dato significato alla storia. Per chi proviene dal fandom dell’autore, è facile innamorarsi della pellicola ma anche trovare i punti di debolezza. Dune è un film abbastanza scorrevole, con buoni attori (non avrei scelto Dave Bautista nel ruolo del nipote del barone Harkonnen ndr), tutto sommato apprezzabile. Nella prima parte c’è un piccolo epilogo, ma per maggiori sviluppi bisognerà aspettare.