Stranger Things 4: Recensione del volume 1

Stranger Things 4 è stato rilasciato il 27 maggio. E’ disponibile sulla piattaforma Netflix il primo volume della quarta stagione e il secondo volume, composto da due sole puntate conclusive, sarà rilasciato il primo luglio. Ritorna il cast il cast classico – con l’aggiunta di tre nuovi personaggi importanti: Chrissy, Eddie Munson e Argyle- ma questa volta è stato diviso da due realtà geografiche e solo una parte del gruppo è rimasta a Hawkins. Eleven deve fare i conti con una nuova vita piena di normalità insieme a Jonathan e Will, mentre il fidanzato Mike, con l’altra parte del gruppo, si trova a migliaia di chilometri di distanza. Una divisione intelligente che permette di creare due narrazioni parallele destinate ovviamente a unirsi.

Dove eravamo rimasti?

La storia di Stranger Things 4 parte dopo il sesto mese di separazione. A Hawkins Mike e Dustin fanno parte di un club che gioca a D&D chiamato Hellfire club, mentre Robin e Steve lavorano per un negozio di noleggio film. Nancy lavora per il giornale locale della cittadina, Max è alle prese con l’elaborazione del trauma della morte di Billy cui abbiamo assistito nella precedente stagione mentre Lucas è un promettente giocatore di basket al liceo. I personaggi sono palesemente cresciuti, alcuni di loro segmentano di più le loro relazioni e fanno fatica a esprimersi come vorrebbero. Complice anche la distanza che intercorre nel rapporto tra la coppia di Nancy e Jonathan e Mike con Undici. Siamo abituati al demogorgone e alle drammatiche sequele che investono in pieno le vite dei personaggi, ma questa serie è decisamente più tetra e horror. Alcune scene fanno salire la tensione, segnando una separazione con le stagioni precedenti meno spaventose e più avventurose. I Duffer Brothers hanno voluto regalare un altro riferimento al cult del horror aggiungendo riferimenti chiari e linee narrative che ruotano intorno al terrore. Questo percorso di crescita è ricco di notevoli bisogni e spiegazioni di un arco narrativo che dura sette episodi. Gli episodi sono molto lunghi, spesso troppo spezzatati, ma le piste da seguire principali sono tre e coinvolgono anche la necessità di scoprire cosa è successo a Hop.

stranger things 4

La maledizione di Vecna in Stranger Things

Insieme ai vecchi personaggi separati ne sorgono altri molto misteriosi. Nel primo episodio conosciamo il leader del Hellfire Club Eddie Munson, considerato da tutti lo sfigato. Inutile dire che è impregnato di una spaventosa, quanto affascinante, aura nerd e si pone subito in cima ai personaggi più godibili della serie. Parallelamente, c’è la storia della cheerleader del liceo di Hawkins Chrissy che sembra nascondere uno spaventoso presagio. In queste ombre, apparentemente prive di connessione, Vecna spaventa la comunità di Hawkins con delle misteriose e sanguinose azioni. Si tratta di un villain ben costruito, come si scoprirà nel corso dei primi sette episodi, ricco di un background equilibrato e spiegato alla perfezione. Ciò che non perviene, almeno in questo primo volume, è la profondità nei personaggi singoli. La regia fa intendere l’intento di voler approfondire l’individualità mescolando le azioni di gruppo eppure su alcuni di loro non riesce a spiegare bene la psicologia e il loro vissuto nel corso delle tante ore di riprese.

eddie munson

Sarà difficile riuscire a spiegare ogni passaggio nelle battute finali. La serie è indubbiamente una delle più belle, ricca di riferimenti culturali, impeccabile nei costumi e nell’architettura scenica. Il grande puzzle di Stranger Things sta per essere scoperto e ogni tassello sembra finalmente combaciare. Ancora tante cose non sono state svelate, la coralità del cast promette ore di intrattenimento senza precedenti. I nuovi personaggi sono perfetti e strutturano nuove realtà narrative inesplorate. L’ambientazione è più matura, si nota il cambiamento dovuto anche al passaggio di età adolescenziale per molti membri del cast. Mi riferisco al drastico cambiamento di Will, quello che si nota più di tutti secondo me, per come eravamo abituati a conoscerlo.

 

Informazioni sull'autrice

Classe 1994, da sempre innamorata della conoscenza e della letteratura. Sono appassionata di studi sociologici e della pallacanestro americana.

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